domenica 15 settembre 2019

Il mestiere dello psichiatra...

Ero all’inizio della mia “vita da psichiatra” e, per quanto avessi studiato, la pratica in reparto era tutta un’altra storia. Non c’era libro che servisse, si doveva vedersela a quattr’occhi e a mani nude con ogni genere di sofferenza, angoscia, violenza, per quanto potessero far paura.
Ricordo Franco, un collega un po’ più anziano che veniva da Trieste e aveva respirato a pieni polmoni l’aria nuova della “rivoluzione basagliana”, e lui mi disse più o meno così: “sai Turi, il nostro mestiere è quello di farci i fatti degli altri”. Nei libri questo non c’era scritto, ma Franco aveva maledettamente ragione.

venerdì 13 settembre 2019

“Schizofrenico”, “bipolare”... e chi più ne ha più ne dica!

Le malattie psichiatriche sono una cosa seria perciò se non sapete cosa significano termini come “schizofrenico” o “bipolare”, evitate di usarli a minchia.
L’utilizzo, nel parlare comune, di termini psichiatrici, e soprattutto di quelli che identificano specifiche diagnosi, è probabilmente un fenomeno non nuovo ma a me sembra che sia in deciso, deprecabile incremento.
Intendiamoci, lungi da me reclamare una esclusività da “casta” del linguaggio psichiatrico e tantomeno auspicare l’ignoranza della psichiatria da parte dei non addetti ai lavori, anzi! Più se ne sa e meno se ne ha paura, più si può comprendere e dunque gestire, non stigmatizzare e via discorrendo.
Ma, appunto, si deve sapere e non far finta di sapere perché “fa figo”, giusto?
Il termine “bipolare” fa riferimento a un preciso disturbo dell’umore che appunto oscilla patologicamente fra i due poli della depressione e della maniacalità. Non ha nulla a che fare, dunque, col cambiare repentinamente parere, con il nutrire sentimenti opposti verso la stessa persona o situazione e con i tanti altri suoi abusi da parte degli ignoranti che se ne riempiono la bocca.

giovedì 12 dicembre 2013

"Lo psichiatra da guardia"

L'originale, purtroppo, è andato perduto. Ciò nondimeno, quello che vedete qui riprodotto è l'esatto rifacimento di uno "schizzo" che il giovin psichiatra, forse per sfogo, buttò giù nei primissimi mesi che si trovò a lavorare nel SSN.
E' un'immagine piuttosto eloquente. Una più dettagliata descrizione delle circostanze che ne sono all'origine verrà probabilmente prodotta in seguito come aggiornamento di questo post.
Grazie per l'attenzione.